Tutti mi dicevano che ero un enfant prodige
Un progetto di teatro-inchiesta collettivo
Di Miriam Russo e Alessia Giovanna Matrisciano
Con il sostegno del comune di Udine e la partecipazione della civica Accademia di Arte Drammatica "Nico Pepe"
Ricordi quel momento in cui un paio di braccia si è teso per raccoglierti? "Cammina già a dieci mesi! Dio mio com'è dotato!". Forse no, ma invece ricordi quando a otto anni scrivevi deliziose filastrocche e i nonni e i genitori, deliziati, dicevano: "farà strada". Sicuramente ricordi la serie di successi che hai raccolto durante l'adolescenza, piccoli e grandi: voti alti, qualche trofeo, addirittura un passaggio in televisione...
Quando ero bambina "tutti mi dicevano che ero un'enfant prodige".
E poi? Cos'è accaduto poi? Perché dalla prima giovinezza all'età adulta tutti gli occhi che erano puntati su di te si sono spostati? Perché il successo che ti correva accanto sembra aver dato un'accelerata improvvisa ed è sparito all'orizzonte?
Questo spettacolo-inchiesta vuole essere un primo collettore di storie di successi prematuri e precoci delusioni. Il dubbio è che il mondo dei grandi sia molto bravo a promettere e poco a mantenere. Ma la verità è tutta da discutere.
In scena Miriam Russo e gli allievi del terzo anno dell'Accademia Alessandro Colombo, Giulia Cosolo, Giacomo Andrea Faroldi, Domenico Indivieri, Andrea Maffetti, Radu Murarasu.
Il lavoro si è svolto a partire da un questionario somministrato ai partecipanti; le risposte sono state la base sulla quale si è andato a costruire il testo teatrale vero e proprio.
I ricordi dell'infanzia dei giovani attori protagonisti si sono trasformati in avventure ironiche, poetiche e simboliche che si sono intrecciate sul palco, in un'ora di mise en espace.